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730 precompilato, tutti i medici uguali: obbligo anche per specialisti

Sanità pubblica Redazione DottNet | 01/02/2016 18:43

Non solo i medici di famiglia ma tutti dovranno attrezzarsi per le ricette telematiche. Lunghe file per le credenziali. Novità anche per quanto riguarda la privacy con le nuove norme del Garante

Sarà compito di tutti i medici e non solo di quelli di famiglia inviare il certificato di malattia telematico. Dunque tutti i camici bianchi dovranno essere necessariamente attrezzati per l'invio all'Inps del documento e anche per la ricetta dematerializzata. Qualcuno lo definisce “l'effetto collaterale” dell'obbligo per i medici - all'avvio in questi giorni tra le polemiche - di inviare i dati relativi alle spese mediche e odontoiatriche, per la dichiarazione dei redditi precompilata. Silvestro Scotti, vice segretario della Fimmg nonché presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, in questi giorni è alle prese con le richieste di centinaia di colleghi in fila per ottenere le credenziali necessarie a ottemperare ai nuovi obblighi.

"Una situazione - sottolinea Scotti - di cui non si intravede una rapida soluzione, considerando che sono ancora molti i camici bianchi non in regola, nonostante la proroga di 9 giorni (dal 31 al 9 febbraio), annunciata dall'Agenzia delle Entrate". A Napoli, per esempio, "su 25 mila medici, solo 5 mila avevano le credenziali. E visto che le strutture sanitarie, nella maggior parte dei casi, non hanno predisposto uffici tecnici ad hoc tutto ricade sull'Ordine. Ci sono 10 mila medici per i quali bisogna attivare una pratica. Questo vuol dire, nonostante la mini proroga, tra le 200 e le 500 persone al giorno nell'unica sede dell'Ordine provinciale".

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Ma, una volta a regime, i vantaggi per i cittadini non saranno solo di semplificazione per le dichiarazioni fiscali. La nuova procedura prevede, infatti, che tutti i medici possano accedere al sistema, attraverso credenziali rilasciate dall'Ordine professionale o dalle strutture sanitarie. Fino ad oggi solo i medici di famiglia si erano già 'attrezzati', ma ora l'obbligo di trasmissione dei dati per il 730 riguarda tutti. E questo accesso è utile anche per inviare certificati di malattia e ricette dematerializzate. "Nessuno - dice Scotti - potrà utilizzare come scusa quella di non essere attrezzato, scaricando tutto sul medico di famiglia. Con questo sistema tutti i medici sono uguali" .

 Sull'argomento entra a gamba tesa anche il Garante della Privacy per il quale “i contribuenti italiani devono poter scegliere se far inserire o meno dall'Agenzia delle entrate le proprie spese mediche nel 730 precompilato, al fine di detrarle con la dichiarazione dei redditi”. Per far sì che questa facoltà venga conosciuta da tutti, il Garante ha scritto al Ministero della salute, alle Regioni e Provincie autonome, al Tribunale del malato, alle principali associazioni operanti nel settore sanitario e a quelle dei consumatori per invitarli a informare i propri iscritti e gli assistiti sulle modalità con cui esercitare questo diritto.

Per la prima volta, infatti, il Sistema Tessera Sanitaria mette a disposizione dell'Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi effettuati nel periodo d'imposta precedente (in questo caso il 730 relativo al 2015), al fine di semplificare la dichiarazione dei redditi per i lavoratori e i pensionati. I dati sulla salute delle persone però, ricorda il Garante, "sono particolarmente delicati e non tutti gli assistiti, inclusi i familiari a carico, desiderano che siano inseriti - anche solo parzialmente - nella dichiarazione dei redditi. Sono quindi state previste specifiche misure a tutela della riservatezza che tutti gli enti e le associazioni del settore devono contribuire a far conoscere".

Chi quindi desidera che i propri dati non siano acquisiti dall'Agenzia delle entrate può esercitare opposizione fino al 31 gennaio 2016 richiedendo all'Agenzia la cancellazione di una o più macro tipologie di spesa dal Sistema Tessera Sanitaria o dal 10 febbraio 2016 al 9 marzo 2016 cancellando le singole spese che non desidera siano conteggiate accedendo direttamente all'apposita sezione del sito web del Sistema TS. Per il 2016, l'assistito può chiedere direttamente a chi eroga il servizio sanitario (medico, odontoiatra, laboratorio di analisi) di non inviare affatto i dati. In farmacia sarà sufficiente non comunicare il proprio codice fiscale al momento dell'emissione dello scontrino.

Fonte: ad, ansa, fimmg, garante

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